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FAMILIA
Complesso di persone o di beni che nel mondo romano
comprendeva: il gruppo legato da vincoli di parentela, il patrimonio famigliare,
gli schiavi che dipendevano da uno stesso padrone. L'etimologia, nel De
verborum significatione di Festo, si ricollega al vocabolo osco famel,
designante lo schiavo: quindi dal latino famulus deriva il significato
originario di familia. Gli schiavi impiegati in città svolgevano
in casa le diverse incombenze dei lavori domestici (familia urbana),
mentre coltivare i campi era compito della familia rustica. La
famiglia, nell'accezione attuale del termine, rientrava nel senso etimologico
in quanto i figli e la moglie, soggetta alla manus maritalis, erano
sottoposti all'indiscutibile autorità del pater familias,
come gli schiavi. Nessuna circostanza poteva trasferire alla madre la
potestas del padre: in sua mancanza era nominato un tutore. Al
pater, che aveva diritto di vita e di morte sui figli, spettava
il diritto di riconoscere il figlio o di esporlo, cioè di abbandonarlo,
soprattutto se era nato con difetti fisici. Dopo l'età arcaica
divenne più frequente il matrimonio sine manu, per il quale
la moglie meno vincolata, poteva mantenere i diritti successori della
famiglia d'origine e avere un suo patrimonio oltre alla dote. Poiché
quest'ultimo tipo matrimoniale si basava sul consenso e sulla convivenza
degli sposi, poteva essere sciolto con la separazione dei coniugi. D'altra
parte il divorzio era considerato un atto eccezionale e non incontrava
l'approvazione dell'opinione pubblica. Le leggi augustee del 18 a.C. e
9 d.C. erano finalizzate alla difesa della famiglia, punendo l'adulterio,
scoraggiando il celibato e premiando la procreazione: lo ius trium
liberorum concedeva privilegi ai genitori di almeno tre figli. Sempre
derivata dal significato originario è l'accezione di familia
come beni familiari, poiché gli schiavi erano uno dei principali
elementi di ricchezza.
R. Scuderi

Parenté et stratégies familiales dans l'antiquité
romaine, a c. di J. Andreau, H. Bruhns, Ecole Française, Roma
1990. |
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